O alberi danzanti
O alberi che danzate allegramente,
come fancïulle ornate di foglie
per vostra volteggiante veste verde,
con dolcezza vi muovono i freddi venti.
A lungo incoscienti e in silenzi eguali
avete condotto la vostra danza
seguendo invisibili cedre e flauti
sempre intonanti perfondi silenzi.
Al sole dal dorato e caldo bacio,
alla notte dalle chiare carezze
e dalle cananti e candide stelle
in un limpido cielo come gemma.
In epoche passate al riso dolce
di puelle festanti ricco-vestite,
mentre si beve’ano i vini in coppe
e i frutti eran serviti coi fïori.
Un tremito tutto m’estasia il core,
accendendo in me tesa commozione,
mentre mirandovi sembrami audire
come contesti nei vestri silenzi
i toni esili, ovattati di amanti
che con tenera voce vi hanno detti,
in momenti dolci del loro amore,
amici e comiti buoni e fidati.
Multas per gentes
Vagai per molte genti e molti mari
e giunsi, amore, alle tue mute ceneri.
Con occhi gonfi di lagrime i’ vidi
la fiamma ch’arse le tue bianche mani,
si consumò nel fuoco il nostro sogno,
lì sfumarono i baci e le carezze.
Un male crudele mi ti ha strappata,
molte anime ha preso e sperso nel cielo.
Il carro non fu accompagnato, amore,
non dal prete o da note di cordoglio,
non dal corteo triste in lugubri vesti.
Vieni o tristo morbo e prendi anche me,
e vo’ le nostre ceneri in un’unica
urna radunate e dolce-adagiate,
e noi per sempre abbracciati staremo.